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Apr

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Neolaureato con due anni di esperienza?

Sono sicuro che almeno una volta ti sarà capitato di leggere un annuncio di lavoro in cui si cerca un giovane neolaureato con 1 o più anni di esperienza. E sono altresì sicuro che avrai pensato: “ma questi sono pazzi, che richiesta assurda”.

Un pensiero più che corretto, visto l’evidente ossimoro: come fa un ragazzo appena laureato, che molto probabilmente ha passato i suoi ultimi anni a studiare, ad avere già esperienza lavorativa nel settore? Nonostante ciò, le aziende continuano a proporre questo tipo di annunci, creando quindi l’imbarazzante situazione in cui un ragazzo neolaureato non riesce a trovare lavoro. Una persona che sulla carta ha le piene capacità di fare molto bene nel mondo lavorativo, sennonché nella realtà si ritrova ad accontentarsi di posizioni lavorative che non corrispondono al titolo di studio acquisito.

Delle assurdità generate da altre assurdità. Un loop che non può, e che non deve essere considerato normalità. 

 

Eppure, ogni tanto le aziende hanno la “fortuna” di trovare quella eccezione, hanno la fortuna di trovare il famoso neolaureato con anni di esperienza: lo studente lavoratore. Apparentemente figo, in pratica una condizione pesante, sia dal livello fisico, sia a livello mentale. Una situazione dettata da molteplici fattori, intra ed extra familiari, che “obbligano” lo studente a fare questo tipo di scelta. Scelta importante e non banale, perché lo studente potrebbe abbandonare i suoi sogni e gli studi per affrontare ciò che purtroppo il destino gli ha messo contro.

 

Ma non lo fa, perché non vuole arrendersi, perché è coraggioso e forte.

Non lo fa, perché non si fa scoraggiare dalle difficoltà che implica l’essere studente lavoratore: non poter seguire tutte le lezioni e quindi studiare da solo il programmi dei corsi; non conoscere i propri compagni di corso e quindi perdersi una parte integrante e fondamentale di ciò che riguarda la vita universitaria.

Non lo fa, perché nonostante sia inizialmente una difficoltà, sa che è una grande opportunità di crescita personale e professionale.

Non lo fa, anche se consapevole che si laureerà in ritardo di anni.

Non lo fa, perché sa che potrà essere il più ricercato sul mercato del lavoro una volta finita l’università: potrà essere il famoso “neolaureato con 2 anni di esperienza”… ma a quale prezzo?

 

Articolo a cura di: Matteo D'Errico