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Quesito presentato alla Carrozza

La Commissione Internazionalizzazione, presieduta dal nostro Vincenzo Giannico, ha approvato il quesito da noi presentato, sul Regio Decreto del 1933, successivamente sottoscritto all’unanimità da tutto il CNSU: l’interrogazione chiede direttamente al Ministro Carrozza quali azioni intende mettere in atto affinché si risolva la evidente antinomia tra il DR del 33 e le ampiamente note necessità e prerogative d’internazionalizzazione del sistema universitario italiano, più volte richiamate nel l 240/2010, dal Processo di Bologna e dall’Unione Europea.


Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

Alla c.a. Ministro
Prof. ssa Maria Grazia Carrozza
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
E p.c. Direttore Generale
Dott. Daniele Livon
Capo di Gabinetto
Dott. Luigi Fiorentino
Presidente CRUI
Prof. Stefano Paleari
Rettore Politecnico di Milano
Prof. Giovanni Azzone
SEDE

Oggetto**: Interrogazione al Ministro Maria Chiara Carrozza sul Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592 recante Testo Unico delle leggi sull’istruzione superiore**

Adunanza del 26 e 27 novembre 2013

  1. VISTO il Regolamento del CNSU, in particolare l’art. 1, comma 2, lettera d), in base alla quale il Consiglio "può rivolgere quesiti al Ministero circa fatti o eventi di rilevanza nazionale riguardanti la didattica e la condizione studentesca, cui è data risposta entro 60 giorni".

  2. VISTA la Legge 30 dicembre 2010, n. 240 In particolare l’articolo 2, punto 2 lettera l) che cita "rafforzamento dell’internazionalizzazione anche attraverso una maggiore mobilità dei docenti e degli studenti, programmi integrati di studio, iniziative di cooperazione interuniversitaria per attività di studio e di ricerca e l’attivazione, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione svolti in lingua straniera;"

  3. VISTO il Bologna Process del 1999, ed in particolare nei suoi obiettivi:

    • Promozione della mobilità (per studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo) mediante la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione;
    • Promozione di una indispensabile dimensione europea dell’istruzione superiore: sviluppo dei piani di studio, cooperazione fra istituzioni universitarie, programmi di mobilità, piani di studio integrati, formazione e ricerca.
  4. VISTO il comunicato di Bucharest del 2012 ed in particolare il punto 5 – Adotteremo misure per eliminare gli ostacoli alla mobilità ancora esistenti, capitolo (8) che cita: "Sosteniamo l’insegnamento delle lingue straniere a tutti i livelli, a partire dall’istruzione  primaria, in quanto prerequisito per la mobilità e l’internazionalizzazione. Inoltre, sosteniamo fortemente il miglioramento delle capacità linguistiche dei docenti."

  5. VISTA la recente approvazione del Parlamento Europeo al programma quadro per la ricerca e l’innovazione _Horizon 2020_attraverso il quale almeno la metà dei Fondi Strutturali e d’Investimento Europei deve essere dedicata alla ricerca, (70,2 Miliardi di Euro stanziati in totale) per cui il sistema italiano dovrà necessariamente  attrezzarsi soprattutto dal punto di vista della ricettività internazionale, accentuando la dimensione europea del Programma Nazionale per la Ricerca, coinvolgendo oltre alle Regioni, le Amministrazioni centrali, le imprese, in primo luogo le Università e gli enti di ricerca.

CONSIDERATA inoltre, la sentenza del TAR (Sentenza N. 01348/2013 del TAR Lombardia) che annulla la delibera adottata in data 21 maggio 2012 dal Senato accademico del Politecnico di Milano nella parte in cui ha approvato la mozione sull’adozione della lingua inglese per i corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca, appellandosi all’art. 271 del R.D. 31 agosto 1933, n. 1592, recante l’approvazione del testo unico delle leggi sull’istruzione superiore, ove si prevede che "la lingua italiana è la lingua ufficiale dell’insegnamento e degli esami in tutti gli stabilimenti universitari".

CONSIDERATO il Ricorso al Consiglio di Stato del MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, in persona del Ministro pro tempore, POLITECNICO DI MILANO in persona del Rettore pro tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato  contro la sentenza TAR Lombardia (N. 01348/2013).

CHIEDE AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELLL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
  • Quali azioni intende mettere in atto affinché si risolva la evidente antinomia tra il Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592,  Testo Unico delle leggi sull’istruzione superiore, nella fattispecie all’articolo 271, Al capo I – Disposizioni Generali, al Titolo IV – DISPOSIZIONI GENERALI, FINALI, SPECIALI E TRANSITORIE recante, la lingua italiana è la lingua ufficiale dell’insegnamento e degli esami in tutti gli stabilimenti universitari, ed i punti sopracitati contenenti testi normativi e testi d’indirizzo;
  • Di considerare, stante la pronuncia prossima ventura del Consiglio di Stato sull’impugnazione della sopracitata sentenza del TAR, l’opportunità di proporre al Consiglio dei Ministri l’emanazione di un decreto legge d’urgenza in materia.

FIRMATO

Il CNSU all’unanimità

AMICO Lorenzo, ANTINORO Angelo, BUCCHI Stefano, CACCIAPUOTI Fabio, CASTELLI Francesco, CERULLO Giovanni, CHIOCCHETTA Caterina, CIARDULLI Andrea Nicola, DI CHIARA Salvatore, FABRIZI Diana, FIORINI Andrea, FONTANA Giuseppe, FREDA Raffaele, GARRONE Erica, GIANNICO Antonio Vincenzo, GOLDONI Alice, IACONO Salvatore, LORENZI Eleonora, MATTONE Andrea, MELANDRO Pier Danilo, MINERVA Nicola, MONTALBANO Giuseppe MORATO Massimiliano, PERUFFO Ester, ROESEL Lorenzo, ROMEO Giuseppe Francesco, ROSSI David, SANTOLAMAZZA Luca, SANTORO Antonio, TESTA Francesco.