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Budgeting Gender – Un documento per una parità non solo su carta

Nel 2019 è stato redatto il primo Budgeting Gender (o “Bilancio di Genere”) ossia un documento redatto dal Politecnico di Milano per analizzare la situazione all’interno dell’Ateneo riguardo alle tematiche di parità di genere, ed in generale di uguaglianza. Nel testo si sono inoltre discussi futuri provvedimenti per migliorare l’allocazione delle risorse dell’Università, in funzione di un ambiente privo di discriminazioni di genere, nonché una generale politica di inclusione sia a livello studentesco che del corpo docenti.

Il dibattito sulla parità di genere non coinvolge tuttavia solo il Politecnico, ma in Italia ed in Europa nell’ultimo decennio è diventato un obiettivo centrale (soprattutto in ambito universitario e lavorativo). Infatti, pur essendo l’equità sancita dalla Costituzione Italiana, dalle varie direttive Europee e legislazioni nazionali, esistono ancora forti disuguaglianze a tutti i livelli, specialmente nelle fasce professionali più elevate dove le donne subiscono il fenomeno della segregazione verticale.

La Componente Studentesca

La percentuale di presenza femminile al Politecnico di Milano è senza dubbio bassa, anche se in media con i dati a livello nazionale. Negli ultimi anni i tassi di immatricolazione hanno tuttavia visto un netto miglioramento soprattutto nell’area di Ingegneria dove è passata dal 26% (2001) al 31% (2018) nella triennale, e dal 33% al 38% nella magistrale. A livello europeo, i dati restano in linea con i partner internazionali di IdeaLeague. È importante inoltre notare che nelle sezioni di Architettura e di Design le percentuale di donne è stabilmente più alta rispetto alle controparti maschili, nel 2018 rispettivamente di 57,84% e 60,97%, sintomo che all’interno dell’ateneo la parità di genere proceda a due velocità diverse.
Un dato relativamente significativo è il tasso di abbandono degli studi, per la triennale di Ingegneria 25,6% per le donne contro il 35,8% degli uomini; questo confronto potrebbe suggerire che le studentesse determinate ad inserirsi in un contesto di studi prevalentemente maschili dimostrino maggiore perseveranza nella loro carriera didattica.
Nonostante queste rilevazioni, in un questionario sottoposto ai laureati di Ingegneria, è emerso che la percentuale di coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato è più alta tra gli uomini (41,19%) rispetto alle donne (24,08%). Una differenza di oltre 16 punti percentuali, statisticamente significativa, a indicare che le laureate hanno maggiori difficoltà a raggiungere una posizione lavorativa stabile rispetto ai loro colleghi uomini.
Per quanto la disparità nel mondo tecnologico ed ingegneristico sia dunque evidente, nel breve termine oltre alle azioni dei singoli istituti è importante diffondere nuovi modelli culturali che incentivino l’accesso femminile a tali percorsi universitari, e vincere quindi la diffidenza delle ragazze e donne al riguardo.

Il Personale Docente

Nel Corpo docenti dell’Ateneo, come per gli studenti, si è negli ultimi anni osservato un aumento delle presenze femminili, nonostante le percentuali rimangano comunque inferiori alle loro controparti maschili. A inizio del 2019, erano in totale 1.403 i docenti del Politecnico: 403 donne e 1.000 uomini (in percentuale rispettivamente 28,7% e 71.2%).
Tali valori virano significativamente al crescere del livello di carriera considerata, con solo il 21,6% (2018) di professoresse ordinarie, dato comunque in notevole crescita rispetto al 13,9% del 2000. Nei servizi forniti agli studenti, sono invece le dipendenti a prevalere in numero sui colleghi di sesso maschile.
In due dipartimenti dell’Ateneo la percentuale di professoresse ordinarie è tuttavia paragonabile ai colleghi maschili: “Design” e “Architettura e Studi Urbani” (mentre la media si mantiene in sette dipartimenti su dodici, superiore al 30%). Sono inoltre uomini undici dei Direttori di Dipartimento, mente l’unica donna dirige il Dipartimento di Design.

È logico quindi osservare quindi che nelle aree didattiche dove le donne sono più numerose, è più facile per le stesse fare carriera. Le percentuali si mantengono, in ogni caso, in linea con i dati esteri.

Il Personale Tecnico Amministrativo

Una situazione diversa è quella del PTA del Politecnico di Milano, diviso tra le strutture di Milano e i vari Poli Territoriali, dove a inizio 2019 le donne costituivano il 59,37% con un totale di 732 su 1.233 assunte. Per quanto tale dato sia positivo, la presenza femminile è concentrata soprattutto nelle aree di gestione personale e comunicazione, mentre gli incarichi strettamente tecnici e di laboratorio sono a prevalenza maschile. Questa differenza sembrerebbe suggerire, come già evidenziato in precedenza, l’effetto di segregazione verticale e quindi una maggior difficoltà delle donne ad accedere alle posizioni più elevate.
Inoltre, si registrano molte più assenze tra le dipendenti (75,14%) rispetto ai loro colleghi (41,68%). La motivazione principali di tali congedi e permessi risulta essere “motivi familiari”, in linea con il tradizionale ruolo femminile di cura della casa e accudimento familiare.
Per contrastare questo fenomeno, nel 2018 l’Ateneo ha avviato un progetto sperimentale di “Smart Working” volto a migliorare la flessibilità spaziale (diminuire gli incarichi vincolati ad un singolo luogo o postazione) e dell’orario di lavoro, in un’ottica di garantire equità di genere nella possibilità di svolgere il proprio incarico e progredire nella carriera, oltre che valorizzare le capacità del singolo lavoratore.

Azioni a sostegno delle pari opportunità

Nel 2018 è stato avviato dal Rettorato del Politecnico di Milano il programma “POP” (Pari Opportunità Politecniche) che ha tenuto, il 18 Giugno dell’anno scorso, il suo primo evento annuale. L’obiettivo di POP è quello di sostenere iniziative volte a creare un ambiente di studio e lavoro che rispetti e valorizzi le identità di genere (lo scopo nello specifico di Gender POP), orientamento, cultura e provenienza.
Nel 2018 tra le numerose azioni promosse dall’Ateneo, sono state donate 20 Borse di studio a studentesse delle superiori, per permetterle di frequentare la TechCamp@Polimi. Il Politecnico ha inoltre garantito un contributo di 15.000€ per quattro ricercatrici al rientro dalla maternità oltre alla copertura delle rette d’asilo nido del Politecnico (attivo sia nel Campus di Leonardo che in quello di Bovisa), a favore di cinque dottorande diventate mamme.
Sempre nel 2018 è inoltre stata attribuita una borsa di studio interdipartimentale, basta su tematiche di pregiudizio di genere.

Sebbene la strada per un’effettiva parità di genere sia ancora lunga e non priva di ostacoli, la questione è particolarmente cara al Politecnico, che si pone nelle prossime versioni del Budgeting Gender l’obiettivo di approfondire la situazione degli studenti Internazionali, oltre che in generale promuovere politiche che possano avvicinare sempre più ragazze alle lauree Tecnico Scientifico e garantire alle proprie collaboratrici un sostegno efficace per conciliare famiglia e crescita professionale.

Tecla Trifilò, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione

tecla.trifilò@svoltastudenti.it

Marco Airoldi e Alessio Rocca rappresentanti degli studenti in Senato Accademico

marco.airoldi@svoltastudenti.it
alessio.rocca@svoltastudenti.it